Anello Beodo-Via degli Inglesi-Bordighera
"una delle passeggiate più entusiasmanti di Bordighera,... una successione ininterrotta di tanti angoli nei quali si armonizzano forma ed eleganza." Charles Garnier (architetto parigino che realizzò tra gli altri il palazzo dell'Opera di Parigi ed quello del Casinò a Montecarlo), a lungo residente a Bordighera nella bellissima villa che domina il porticciolo, sta descrivendo il "sentiero" del "beodo" (fiancheggia il canale dell'antico acquedotto,u biu in dialetto) che collega il paese vecchio sul capo con la frazione del Sasso. Guardando una mappa appare come un viottolo che porta a campagne spesso abbandonate e lasciate a gerbido, ma percorsi i primi metri, anche se il vecchio canale è praticamente scomparso ed alcuni tratti dei muretti a secco sono scesi a terra, si capisce che è un percorso unico, nella natura e nella storia, e che sicuramente merita l'impegno che molte associazioni locali dedicano alla la sua conservazione e valorizzazione.
Il sentiero del Beodo è inserito in un percorso ad anello che può essere ampliato a seconda del tempo a disposizione e dell'allenamento.
Partendo dalla piazzetta della chiesa nel paese vecchio di Bordighera, l'inizio del Beodo si raggiunge risalendo la salita (via Mariani, poi via Madonnetta) che corre a lato della chiesa parrochiale (dedicata a Maria Maddalena). Poi si svolta a destra per via del Beodo (a sinistra lasciamo la casa museo di Pompeo Mariani). Si prosegue in piano sino allo stretto e buio sottopasso a Via dei Colli, metaforica porta di ingresso per il Beodo ( si arriva qui direttamente anche scendendo dal tornante della strada, da Ca' d' Argentu).
Elenchiamo alcuni dei luoghi degni d'attenzione che incontriamo lungo il percorso.Subito un meraviglioso cactus che affaccia sulla marina di Arziglia,quasi un guardiano a difesa. Poi il vivaio di palme (Phenix Dactilifera) che i volontari della "Cumpagnia da Parmura" curano e dove si effettuano studi sulle palme autoctone ( quello di Bordighera è il palmeto di Phoenix dactylifera più a nord del mondo). La leggenda vuole che le palme siano state introdotte dall’anacoreta e fabbro sant’Ampelio, patrono di Bordighera, che portò i datteri dall'Egitto nel V secolo. Le foglie di palma vengono qui ancora intrecciate per le feste religiose ebraiche e cristiane. Il paesaggista tedesco Ludwig Winter, cui si deve la diffusione della palma in riviera, realizzò nel vallone deltorrente Sasso il suo Palm Garden (ora giardino Winter) , per il particolare microclima caldo e secco.Più avanti il plurisecolare ulivo , detto di San Giuseppe perchè alla cappella del Santo andavano i proventi della vendita delle olive prodotte. Si procede in piano a mezza costa, lungo fasce sostenute da muretti a secco, tra mimose e ginestre, olivi, piante grasse e ciuffi di palme , lasciandosi alle spalle la marina ed addentrandosi sempre di più nel vallone. Come non intravedere nel paesaggio alcuni dei famosi dipinti di Monet realizzati in questo luogo : Il piccolo casone a Bordighera , La valle del Sasso , La valle del Sasso, effetto blu ). Sicuramente il paesaggio è mutato, il punteruolo ha colpito le palme come peraltro l'abbandono e l'urbanizzazione hanno alterato quello che un tempo era un "giardino",ma un poco dell'antica magia si conserva ancora.
Al termine di questo tratto iniziale , oltrepassato l'alto viadotto dell'Autostrada (non volendo ritornare per lo stesso percorso) , si svolta decisamente a sinistra e con una breve ma ripida salita su carrareccia con fondo in pietrisco e cemento si sale sino al livello del piano autostradale. Tenendo la sinistra si torna verso Bordighera , prima seguendo l'asfaltata via degli Inglesi (scorci su Arziglia ed Ospedaletti) poi proseguendo diritti (lasciando la strada che piega a destra) ed infine scendendo lungo una mulattiera in mattoni e pietra che termina in paese.
Volendo questo breve anello di circa 5,5 km si può ampliare : dopo aver superato il viadotto autostradale al piccolo ponte sul rio,invece di risalire a sinistra, si prosegue subito sul lato sinistro seguendo un sentiero che richiede qualche attenzione e che si addentra nella parte più selvaggia del vallone, sino sotto il borgo di Sasso (lungo il percorso cascata e ruderi di vecchi frantoi). Si sbuca su una carrareccia e si svolta a sinistra. Continuando lungo la strada si risale dolcemente tagliando verso sud il fianco della valle per poi discendere e riprendere via degli Inglesi. Oppure si abbandona subito dopo il ponte la strada prendendo a destra un sentiero che raggiungere la caratteristico borgo di Sasso. Da qui si discendere poi comunque verso Bordighera.Rispettivamente 1.5 e 2 km in più.
Avendo più tempo a disposizione si può anche scendere nel vallone del rio Borghetto (Vallebona) e poi raggiungere Bordighera.
Anello Vallone del rio Sasso | |
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dove | comune Bordighera |
percorso | pianeggiante nel vallone, poi breve salita > |
park | Bordighera, spianata del Capo , - coord. N.43°46'44.8'' E.7°40'23.3'' |
luoghi | Bordighera, Valone rio Sasso |
motivi | naturalistici, paesaggistici, aritistici, storici |
quando | tutto l'anno, |
lunghezza | 5.5 km ,si può allungare proseguendo nel vallone (7 , 7.5 km) o scendendo lungo il rio Borghetto |
tempi | 2.0 ore (anello più breve) |
orientamento | banale |
segnaletica | bandierine biano/rosse lungo il ritorno |
quota | min.m.40 / max.m.170 (210 m.frazione Sasso)) |
dislivello | 120 m |
tipologia | sentiero, mulattiera,carrareccia |
difficoltà | nessuna |
esposizione | nessuna |
pericoli | nessuno |
ricoveri | a frazione Sasso |
download | itinerario 3D (doppio click per aprire Google/Earth) |
download | traccia Gps dell'escursione |
cartografia | CTR_sc._1.10000_-_ed._dal_2007_271010 , 258130 |
informazioni | CAI Bordighera |
Bordighera | Dall' omonimo casello autostradale si scende direttamente lungo via dei Colli. Raggiunto il paese vecchio, a destra il parcheggio, sulla spianata di Capo S. Ampeglio. |