Quel che resta (molto) di un sentiero storico.
Il sentiero chiamato "Tirone", anche se nel suo percorso attraversa terreni appartenenti ai comuni di Isolabona ed Apricale, oltre a quello di Pigna , è senza dubbio profondamente legato alla storia di quest'ultimo paese dell'alta val Nervia. Il tracciato sale dal fondovalle alla Sella di Gouta (ad oltre 1200 m di quota), staccandosi dalla provinciale in località Argeleo, poco a nord dell'Isolassa (circa 2 km prima del paese) e tagliando il versante sud del vallone del rio Altomoro.
La mulattiera ha origini antiche. Probabilmente già utilizzata in epoca romana , é storicamente legata agli spostamenti degli animali tra le zone di pascolo. Viene menzionata per la prima volta in una pergamena del 1425. Verso la fine del XVIII secolo assume una specifica funzione (da cui il nome di oggi) e diventa un motore di una primordiale industrializzazione del comune. Senza dubbio il legname dei boschi di Gouta é sempre stato una risorsa per la zona. Pregiato materiale di costruzione, a poca distanza dal mare, viene molto utilizzato nella cantieristica navale(e questo sin dai tempi più antichi).Viene qui valorizzato dall'abbondante presenza di acqua ( prima forza motrice meccanica) che ne consente una prima lavorazione in loco. Oltre la presenza di segherie, in quegli anni va considerato anche l'interesse crescente per la sorgente termale del Lago Pigo ed i primi progetti di sfruttamento con la realizzazione di un complesso alberghiero (BAGNOLI,LE ACQUE TERMALI SULFUREE DI PIGNA IN PROVINCIA DI IMPERIA, Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici). Vi sono anche le crescenti esigenze della popolazione in forte aumento ( nel 1871 Pigna supera i 3500 abitanti,anche se poi nei decenni successivi inizierà una lenta e inesorabile decrescita demografica). Dalle aumentate richieste della popolazione e dalle necessità industriali nasce l'esigenza di un migliore collegamento di Pigna con la costa. La mancanza di una strada carrozzabile verso il mare spinse il Comune alla realizzazione della rotabile che dovette finanziare cedendo all'incanto lo sfruttamento dei boschi di Gouta per 40 anni. Di questa attività la vecchia mulattiera (adeguata ai nuovi carichi di lavoro) divenne l'asse portante : i tronche venivano trascinati a valle da animali da tiro (solitamente coppie di buoi) , qui trovavano le segherie alimentete dalle acque del Nervia (direttamente prima , poi attraverso la forza elettromotrice prodotta). Va ricordato che il 23 febbraio 1887, un evento inaspettato cambiò forzatamente i progetti concernenti lo sfruttamento economico della sorgente termale: la zona di Pigna fu interessata dal sisma che , con epicentro Diano,colpi l'Imperiese e distrusse i paesi di Baiardo e di Bussana. A seguito dell'evento la fonte solforosa di Pigna fu soggetta a un profondo cambiamento di regime : la portata dell'acqua, che era stata aumentata fino a 375 litri al minuto, si ridusse a 100 litri ed uno sfruttamento in grande scala della risorsa divenne, per i mezzi dell' epoca, improponibile.
Sul Tirone il sindaco di Pigna, Trutalli, scrive :
"Il Tirone ,u Tirun, dopo l'Unita d'Italia, ebbe una importanza sempre maggiore, che cresce ulteriormente con la costruzione della carrozzabile Pigna- Ventimiglia per la cui realizzazione il Comune di Pigna si indebita fortemente con una società finanziaria e sarà solo grazie ai boschi ad alto fusto di Gouta che riuscirà , dando all'incanto nel 1881 lo sfruttamento degli stessi per 40 anni, tra mille fatiche Amministrative, ad avere una stabilità finanziaria. Le famiglie Bosio e Garin, quest'ultima di Saorge, si aggiudicarono il bando ed avviarono intense attività legate al taglio degli alberi che comportarono una conseguente riorganizzazione dei percorsi e delle modalità per il trasporto dei legnami.Fu realizzata una ferrovia a scartamento ridotto detta “del Giacasso" (Gouta, attuale "sentiero della ferrovia"), fecero interventi di allargamento del sentiero "Tirun" con nuove pendenze, addolcendo i tratti più acclivi e potenziando la mulattiera esistente per facilitare la discesa dei legnami verso il paese. Tunin u Preva (Baccini Antonio, classe 1907) mi ha raccontato in un suo lucido ricordo di come un bovaro poteva salire dal Tirun con i suoi due buoi perfettamente spogli mentre lui portava in spalla le catene e le puntazze utilizzate per il tiro dei legnami. Allo stesso tempo Grillo Marcello, un signore agiato di Pigna, che aveva sposato la figlia del Prefetto di Cuneo, costruì in località Isolassa, dove diparte il Tirone, punto di arrivo dei legnami, la prima segheria alimentata elettricamente sfruttando il dislivello naturale del torrente Nervia. Va ricordato che Marcello Grillo nel Natale del 1901 , tra lo stupore della popolazione, garantì l'illuminazione della Chiesa Parrocchiale di San Michele.
In seguito la famiglia Manesero di Pigna acquistò la segheria dalla famiglia Grillo e con significativi lavori fu possibile destinare la produzione elettrica al soddisfacimento delle necessità del paese. La centrale elettrica cessò la sua attività con la nazionalizzazione delle reti elettriche nel 1964, ma come mi ricordava Manesero Giulio,per la preoccupante diminuzione delle portate del torrente Nervia a partire dalla costruzione della Diga della Tenarda e per le cresciute esigenze delle famiglie a seguito del boom economico, la centrale non riusciva più a soddisfare la crescente domanda del paese e dalla metà degli anni 50 "sussidiava" la rete elettrica Ligure CELI."
Negli anni seguenti la Prima Guerra Mondiale la realizzazione di numerose strade militari nella zona (e in primo luogo quella che sale alla Sella di Gouta, oggi provinciale SP 69 ) assieme allo sviluppo dei mezzi di trasporto a motore impattarono pesantemente sul trasporto del legname lungo il Tirone , il cui tracciato venne anche alterato dal sedime delle nuove realizzazioni stradali. Anche le concessioni giunsero a scadenza e l'utilizzo diminuì. Negli anni,sempre meno utilizzato ed assediato dal bosco, scomparve dalle mappe , sostituito completamente dalla carrozzabile , restando , a tratti, via per i cacciatori o comoda base di appoggio per la posa di tubi dell'acqua, che sostituivano gli antichi canali (bear). Il nome comunque a tutt'oggi rimane profondamente impresso nella memoria storica dei luoghi.
Da una carta catastale del 1914 si è potuto verificare la traccia (strada vicinale del Tirone e di Altomoro) , ricostruire il percorso originale , e , seguendolo sul terreno , rilevare la traccia gps. L'antico tracciato storico originale (esclusi i circa 500 metri iniziali che risultano al momento non percorribili ed impossibili da ripristinare con un'attività di volontarito) dopo una defrascamento leggero della vegetazione cresciuta negli anni, risulta ancora praticabile. L'attraversamento di un paio di smottamenti con qualche albero abbattuto(che potrebbero estendersi date le violente piogge di questi ultimi tempi) e la risalita delle scarpate della provinciale creano qualche difficoltà . Il percorso sale con pendenza costante ed in 4,4 km raggiunge il rifugio di Gouta (contro i circa 14 km della carrozzabile). Il punto di attacco (non molto visibile) è ad una quota di circa 300 m (100 in più dell'inizio originario), a qualche decina di metri del bivio lungo la carrabile di Madonna di Campagna, ove si deve risalire per qualche metro la scarpata della strada per raggiungere il sentiero, che risulta stato tagliato. Non vi è al momento alcuna segnaletica,nè¨ orizzontale nè verticale, ma il tracciato è sempre ben individuabile anche grazie all' aiuto della traccia gps.(5/2023).
Sentiero del Tirone | |
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dove | comune Pigna (Apricale, Isolabona) |
entroterra | |
park | Bivio Madonna Campagna (1 auto)
N.43°55'26.131" E.7°38'32.04" Bivio Castello (ex ristorante La Castellana, 1 auto) N.43°55'26.131" E.7°38'32.04" |
luoghi | Gouta , vallone Altomoro |
motivi | naturalistici, storici |
quando | tutto l'anno |
lunghezza | 4,4 km (andata tratto percorribile) |
tempi | 2 ore circa di cammino |
orientamento | banale, percorso riconoscibile |
segnaletica | al momento assente |
quota | min.m.300 (partenza tratto oggi percorribile)/ max.m.1225 |
dislivello | 900 m |
tipologia | mulattiera abbandonata, sentiero qualvolta sconnesso |
difficoltà | nessuna |
esposizione | nessuna |
pericoli | nessuno |
ricoveri | nessuno |
download | itinerario 3D (doppio click per aprire Google/Earth ) |
download | traccia Gps dell'escursione |
cartografia | Carta_Tecnica_Regionale_sc._1.10000_-_2007-2013_-_II_Edizione_257080 |
informazioni | CAI Bordighera |
Pigna | Si raggiunge facimente risalendo la Val Nervia. Superata Dolceacqua ed Isolabona , un paio di km prima di Pigna svoltare a sinistra imboccando la SP 69 che in circa 14 km sale a Gouta.Possibilitàdi lasciare l'auto (1) nello slargo all'incrocio con la carrabile per Madonna di Campagna, a pochi metri dallo stacco (molto poco visibile) del sentiero. |