ico_storia                I Liguri Intemelii.

 

Il ponente ligure reca tracce millenarie della presenza dell’uomo. Le prime testimonianze sono databili a 200.000 anni fa (Grotta del Principe presso i Balzi Rossi a Ventimiglia). Successivamente, è comprovata una realtà insediativa importante fino ad 8.000 anni fa (triplice sepoltura rituale , Barma Grande ai Balzi Rossi). La linea di costa ,interessata dalle conseguenze delle glaciazioni, si allontana e si avvicina prima di giungere pressoché all'attuale posizione. Fauna e flora mutano, condizioni tropicali si alternano con altre tipiche di clima freddo, come rivelano i resti fossili. Tra 10.000 e 6.000 anni fa, con un miglioramento del clima dopo l'ultima glaciazione, aumenta la frequentazione umana : vengono utilizzate ancora le grotte, anche come punto di appoggio durante la caccia vicine ad aree di passaggio obbligato di specie cacciabili (San Romolo sopra San Remo e San Giovanni dei Prati sopra Molini di Triora).
Nel neolitico, da 6.000 a 4.000 anni fa, si stanziano colonizzatori sempre più stabili, con l'inizio di una pastorizia prima e poi di un'agricoltura povera, quasi di sopravvivenza. Inizia la fabbricazione di ceramica. All'età del rame, dal 2500 al 1800 a.C. , sono da far risalire i ritrovamenti del Buco del Diavolo (Il Garb du Diau Borniga) , nella profonda Valle Argentina, mentre alla fine del secondo millennio a.C., con lo sviluppo dell'Età del Ferro, la rada popolazione cerca punti di aggregazione in luoghi elevati, strategici e difendibili. Risalgono a questo periodo i castellari, rozze fortificazioni in pietra a secco ad anelli murari concentrici che occupavano le alture di Cima d'Aurin , cima Tramontina, del monte Abellio lungo lo spartiacque fra le valli Nervia e Roia e di monte Morgi e dell'Alpicella sul versante opposto , ed ancora la sommità del Monte Bignone. Il "castellaro" di Cima d'Aurin , ,il più importante dell'intero sistema difensivo dell'estrema liguria occidentale, situato nei pressi del valico della Colla a quota 464 m.s.l.m. , risulta protetto da formazioni rocciose e da due cinte murarie. Comprendeva una torre ed alcune costruzioni rilevanti. In zona sono stati raccolti abbondanti frammenti di ceramica.Poco più a nord esistono tracce di un fondo agricolo romano mentre sul lato a ponente della vicina Cima Tramontina si trovano i resti di un grande muraglione e abbondano i reperti in ceramica.
Più a Nord,sulla cima rocciosa del Monte Abellio, sotto i ruderi di un castello distrutto nel 14esimo secolo, tracce murarie rendono plausibile l'esistenza di un castellaro preromano. Sul versante opposto, sulla Cima dell Alpicella ( Ruchin) sono ubicati i resti di una torre a pianta circolare ,probabile posto di vedetta. Le tracce archeologiche raccolte confermano che questi capisaldi di difesa del territorio furono presidiati dagli Intemeli dal V secolo avanti Cristo al IV secolo dopo Cristo in piena età romana, a protezione di villaggi, pascoli e campi.
Intorno al 600 a.C. ha luogo la colonizzazione dei Greci Focesi che fondano Marsiglia e i porti emporio di Nizza e Monaco. I Liguri si arroccano sulle montagne controllando le vie di crinale utili alle transumanze e praticando diverse attività di sopravvivenza, talvolta si avvicinano anche al mare con i primi insediamenti di un certo rilievo, nelle zone delle attuali Ventimiglia ed Albenga. Divisi in due tribù, Intemeli ed Ingauni, ai primi farà riferimento la città di Albium Intemelium (città “alba” degli Intemeli) ai secondi Albium Ingaunum (città degli Ingauni).

L_latina
Queste però sono dizioni di tipo romano, infatti i Liguri, non conoscendo la scrittura, non hanno lasciato testimonianze dirette della loro esistenza. Nulla si sa della loro origine,come si chiamassero nella loro lingua e se avevano un termine per definirsi."Liguri" deriva dal nome con cui i greci chiamarono questa etnia (Ligues), quando appunto cominciarono l'esplorazione del Mediterraneo occidentale.
I rapporti tra Liguri e Romani sono stati estremamente complessi e difficili. Roma solo in un secondo momento si è occupata della zona ligure , principalmente per il controllo delle coste del Mediterraneo occidentale e per avere una ulteriore via di penetrazione verso le Gallie. I Liguri principalmente agivano con azioni locali di tipo piratesco. Durante la seconda guerra punica il fratello di Annibale, Magone, ottiene aiuti militari tra 205 e 203 nel territorio tra Vada Sabatia ed Albintimilium. Gli Ingauni forniscono ai Cartaginesi truppe ausiliarie, mentre i Cartaginesi attaccano le tribù liguri dell'interno, pericolose per gli Ingauni. La successiva sconfitta di Cartagine costringe gli Ingauni e tutti i liguri a trattare con Roma, nonostante continuasse la guerriglia antiromana. Dal 188 a.C., dunque, si intensifica la pressione romana contro i Liguri, con Marco Valerio Massimo, con i consoli M.Emilio Lepido e Gaio Flaminio. Gli scontri si chiudono nel 181 a.C. quando gli Ingauni , gli Intemelii e le altre tribù si organizzano contro Lucio Emilio Paolo, il quale, pur assediato, sconfigge definitivamente i Liguri delle tribù occidentali e poi li sottomise catturandone l'intera flotta.
E' noto che nel 102 a.C. legionari liguri parteciparono alla vittoriosa battaglia di Aquae Sextiae contro i Teutoni e gli Abroni. Cesare concede molti favori alle località liguri e Ottaviano svolge una attività di pacificazione creando una moralità romana diffusa ed adoperandosi per la costruzione della via costiera che da Vada Sabatia raggiunge la zona dell'attuale Nizza, all'altezza del trofeo a La Turbie. La colonizzazione romana si spinge comunque a fondo nell'interno della Liguria occidentale. Albingaunum e Albintimilium diventano città di una certa importanza, la seconda arriva a 6000 abitanti, sono entrambe dotate di anfiteatro e impianti termali. La costa e l'immediato entroterra sono segnati da insediamenti e da fondi rustici di notevole produttività e rilevanza. La Via Iulia Augusta viene sottoposta a periodiche sistemazioni. La cristianizzazione è un'altra fase di notevole importanza storica e dunque anche archeologica per quanto riguarda la Liguria occidentale: un percorso segnato da pochi elementi di studio, che confermano comunque una sufficiente penetrazione di culto al IV secolo d.C.. I Vescovi sono insediati nelle due principali città romane di Albingaunum ed Albintimilium, anche se in questo ultimo caso dovrebbe trattarsi di un primo insediamento vescovile nella città romana di Nervia. Il declino della cultura territoriale inizia nel III secolo d.C. con l’incursione degli Alamanni su Albintimilium, mentre Albingaunum fra 414 e 417 venne ricostruita ad opera dell'imperatore Costanzo III. Dopo la caduta dell'Impero Romano, la Liguria viene inserita nel contesto del diritto ostrogoto di Teodorico: di questo periodo ricco di conflitti di carattere religioso, si studiano soprattutto le fonti battesimali essendo gli Ostrogoti di Teodorico di osservanza ariana. La lunga guerra greco-gotica, con la vittoria finale della dimensione greco-latina su quella germanico-gotica, è seguita dall’invasione dei Longobardi, che con altre genti barbariche, invadono l'Italia settentrionale nel 568, su di un territorio già in parte germanizzato. Durante il VI e parte del VII secolo d.C., periodo è oscuro dal punto di vista storico. La Liguria diventa Provincia Marittima, viene creato un sistema di occupazione territoriale militare delle valli, di costruzione di fortificazioni, arroccamenti delle città (nel caso di Albintimilium e di Porto Maurizio), tanto che i Longobardi guidati da Rotari riescono a sfondare le difese orientali e invadere la Liguria solo nel 643 d.C. Dal 643 al 774 con la dominazione longobarda si accentua la germanizzazione della società, evidente nella concessione della piccola proprietà rispetto ai latifondi di fase romana e greco-latina. L'edilizia religiosa paleocristiana cresce durante il regno di Liutprando (tra il 690 circa ed il 744). Il regno longobardo viene poi inglobato nel regno franco al 744 d.C. La Liguria occidentale è comunque in prima linea nel contatto con i Franchi, dato che il loro re Clodoveo, cristianizzato, aveva conquistato la Provenza già nel V secolo d.C. Dal VII al VIII secolo, l'espansionismo politico, militare e religioso degli Arabi ha una base nei pressi dell'attuale Saint-Tropez, e vede la loro azione profonda verso le Alpi, dall’890 in avanti. Alcuni pensanti saccheggi e misfatti come l'attacco all'Abbazia della Novalesa nel 906 e quello di Genova del 934-935, causano una reazione militare organizzata da Guglielmo I di Provenza, che riporta ordine nella regione Ligure occidentale e Provenzale orientale. Dopo la fine del pericolo saraceno ed il crollo del controllo carolingio, i feudi di interesse imperiale vengono coinvolti, per la Liguria e il Piemonte, in marche, con a capo forti marchesi. La marca Arduinica fa capo a Torino ed arriva a Ventimiglia, l'Aleramica a Savona verso Asti. Genova. Riprende la colonizzazione del territorio costiero ligure, in gran parte privo di controllo e senza popolazione, ed è importante l'azione di ordini religiosi, sia anacoretici (Gallinaria, Lèrins) sia stanziati sul territorio, come nel caso degli interessi dell'Abbazia di San Dalmazzo di Pedona e di Santo Stefano di Genova.

 
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